domenica 29 giugno 2008

Hell & Back (1 di 2)...


Un'immagine vale più di mille parole.

Quelle immortalate qui sopra, sono le mie scarpe distrutte dalla due giorni metallica bolognese.

Sì, due giorni. Purtroppo, per cause non dipendenti dalla mia volontà (come si ostinava a ripetere Franco Lauro durante le numerose disconnessioni satellitari di Germania-Turchia), il Gods of Metal si è concluso prima del previsto. In questo preciso istante, probabilmente, si staranno esibendo gli Obituary di John Tardy o i Morbid Angel del buon Trey...

Vabbè, per stavolta è andata così. Di cose da dire ce ne sono comunque parecchie.

Partiamo da Venerdì:

La grande attesa per il Somewhere Back in Time Tour degli Iron Maiden comincia alle 12 in punto con i Kingcrow. Non vi saprei dire molto in merito, visto che a quell'ora ero in fila ai cancelli (sempre toppo pochi: 2 per 35.000 persone!) sotto le scudisciate del sole cocente di metà giornata. La pessima organizzazione riesce a farmi perdere anche il gruppo successivo (tali Black Tide), spalancandomi le porte del Parco Nord giusto in tempo per:

Lauren Harris:


La DJ Francesco dell'heavy metal made in England si presenta sul palco in forma smagliante; peccato che non la digerisco. Non tanto per lo scialbo rocchettino proposto (ben suonato, tra l'altro) ma per il fatto di rappresentare tutto il contrario di ciò che - a mio ingenuo avviso - dovrebbe essere questo tipo di musica: passione, sudore, jam session nei garage, concerti nelle peggiori bettole possibili. Lauren, cocca di babbo Steve, è subito saltata ai grandi festival (nei quali suonano anche gli Iron, ovviamente), rifuggendo la gavetta in ogni sua forma. Ad ogni modo, su una cosa siam tutti concordi: 'azzo se è gnocca!

Airbourne:

Gruppetto divertente impostato su un granitico quattro quarti. Piacevoli ma nulla di più...

Apocalyptica:


Una bella sorpresa. Devo ammettere che non nutrivo molte speranze a proposito del quartetto di archi finlandese. Invece, fin dalle prime note, sono stati capaci di coinvolgere il pubblico, riproponendo diverse cover di Metallica e Sepultura. Ascoltare le loro versioni di Refuse/Resist e Creeping Death (tanto per citarne un paio) è stata un'esperienza, così come vederli all'opera. Bravi e particolari.

Rose Tattoo:

Li ho ascoltati a distanza, mentre mi rifocillavo per fronteggiare la serata. Purtroppo, la cena è stata funestata dal triste spettacolino messo in piedi da alcune teste di cazzo convinte che entrare senza biglietto fosse un loro diritto. Quando uno degli addetti alla sicurezza tenta (giustamente) di respingerli, il più esagitato sbrocca di brutto e rompe alcune bottiglie di birra per utilizzarle come armi improprie. Fortunatamente, dopo un breve parapiglia tutto torna alla normalità, grazie all'intervento di una vera e propria orda di security. Delle teste di cazzo nessuna traccia...

Avenged Sevenfold:

Ovvero: come passare dalla ragione al torto in due nanosecondi! Tutto nasce al termine del primo brano della band, quando dal pubblico si leva un irriverente MAI-DEN! MAI-DEN! Il cantante non ci sta, sfanculando bellamente la platea italiana che si ribella con un fitto lancio di oggetti. Il concerto/tiro al bersaglio prosegue, mentre i chitarristi mostrano il dito medio alla folla inferocita. La situazione torna tranquilla solo quando il quintetto esegue la cover di Walk in omaggio al copianto Dimebag Darrell. Gli Avenged, però, evidentemente risentiti dal comportamento dei fans, decidono di stoppare la canzone a metà, provocando un nuovo lancio di tartine, bottiglie di plastica e liquami non meglio identificati. Il resto dello show prosegue nella più totale indifferenza, accompagnato da cori incessanti inneggianti agli headliner. Certo che quando si suona prima di un gruppo che si chiama Iron Maiden, un po' di umiltà non guasterebbe...

Iron Maiden:


La sera scende su Bologna, portando con sé un po' di refrigerio. La tensione è alle stelle e dopo il completo naufragio targato Avenged Sevenfold, è finalmente il momento di accogliere i beniamini della giornata. Non appena la voce di Winston Churchill riecheggia dagli speaker, l'arena esplode. Nicko McBrain si accomoda dietro le pelli e saluta il pubblico in delirio, sfoggiando i soliti piedoni al vento e bacchette a portata di mano. L'attacco di Aces High genera un autentico putiferio e la voce di Dickinson stenta a stagliarsi sopra a quelle degli oltre trentamila presenti. Steve Harris punta il basso contro le prime file e digrigna i denti, mentre la premiata ditta Murray-Smith-Gers non perde un colpo. Al termine dell'opener track è il momento di 2 Minutes to Midnight: come da copione. La riproposizione del datatissimo Slavery Tour '86 rimane fedele fino a Revelation, al termine della quale c'è spazio per l'adrenalinica Wasted Years. Il momento più alto dello show è raggiunto dalla monumetale Rime of the Ancient Mariner, vero e proprio tripudio di suoni, luci, costumi e fuochi pirotecnici.
Eccone un estratto già finito su You Tube...



Il resto dello spettacolo fila via in un batter d'occhio, snocciolando perle del calibro di Run to the Hills, Can I play with Madness e la quasi dimenticata Powerslave. Sul ritmo incalzante di Iron Maiden, Eddie entra in scena in stile "mummia faraonica", concludendo l'operazione nostalgia iniziata più di vent'anni fa con lo straclassico Live After Death.
Dopo il consueto momento di pausa, la Vergine di Ferro torna sul palco per le conclusive Moonchild, The Calirvoyant e Hallowed be Thy Name. Non fosse stato per qualche svarione dei fonici, si sarebbe trattato di un concerto divino.
Invece, è stato soltanto indimenticabile.

Up the Irons!

giovedì 26 giugno 2008

Metal up your ass!


Ci siamo.
Domani spengo il computer, dò una carezzina a Word e parto alla volta di Bologna. Destinazione: Gods of Metal.
Sono anni che non perdo un'edizione e, ormai, la considero una tappa vacanziera obbligata (anche perchè saranno gli unici tre giorni di relax [???] che potrò permettermi in questo indaffaratissimo 2008!).

Inutile dire che mi aspetto molto: il Somewhere Back in Time Tour degli Iron Maiden (la canzone più recente presente in scaletta sarà Fear of the Dark, fate un po' voi...), le reunion dei redivivi Carcass e Obituary, il consueto terremotante set degli Slayer (Mr. Lombardo rules!), la prima calata italica (per quanto ricordi...) degli swedish-death-metal-gods At The Gates e il ritorno dei Judas Priest promettono scintille.
Ce n'è abbastanza per trascorrere un allegro e spensierato week end all'insegna del Metallo!

Spero solo che il cielo sopra il Parco Nord sia clemente e conceda qualche nuvoletta di tanto in tanto. Sarebbe perfetto.

Al mio ritorno ampio reportage sull'evento.

See ya!

venerdì 20 giugno 2008

Chiamatemi pure cinico...

... ma quando la maschera cade, non ci sono cazzi.



Capiterà anche a Costanzo?

mercoledì 18 giugno 2008

E' andata!

... non ci si sperava più.

O, almeno, IO non ci speravo più!

Invece, faccio ammenda per il disfattismo iniziale (legittimato dalle prestazioni precedenti, converrete anche voi) e ne approfitto per ringraziare un po' di gente:

1) Van Basten.
Senza di lui, la vittoria di ieri sarebbe servita a poco.

2) Huntelaar e Van Persie.
Come sopra...

3) Donadoni.
Per aver avuto il coraggio di stravolgere di volta in volta la formazione. In un Paese in cui "siamo tutti allenatori", pochi altri l'avrebbero fatto...

4) Henry.
Il suo piedino galeotto sulla punizione di De Rossi è stata autentica manna dal cielo.

5) Il centrocampo azzurro.
Ottima partita, lontana anni luce dalla débacle della prima gara...

6) Buffon.
Per averci regalato la strepitosa parata su Benzema (anche se a risultato acquisito...). Roba da Uomo Ragno, mica pizza e fichi. Non vedevo una cosa del genere dai tempi del grande Walter...

7) Bagni.
Per aver tenuto a freno i suoi superpoteri menasfiga. Grazie infinite, Salvatore!

E ora, sotto con la Spagna!

martedì 10 giugno 2008

Che delusione!

Non ho parole...

Era difficile ipotizzare un esordio di europeo peggiore.
Giocatori immobili, tattiche inesistenti, orgoglio pericolosamente vicino allo zero e un sapore di disfatta che aveva preso ad aleggiare sopra lo stadio sin dal rassegnato calcio d'inizio.
Ieri sera, l'unico che avrebbe potuto rallegrare la disastrosa prestazione degli azzurri, sarebbe stato un tipo come lui...



Invece niente.
Solo gli sproloqui di Bagni in telecronaca...

mercoledì 4 giugno 2008

Ciao, Mel...


Martedì 3 Giugno si è spento all'età di 90 anni il grande Mel Ferrer.

Il mio sentito ricordo si associa a quello di tutti gli altri appassionati, che lo hanno apprezzato in pellicole quali Incubo sulla città contaminata, Mangiati vivi, Il fiume del Grande Caimano, L'isola degli uomini pesce, La polizia accusa: il servizio segreto uccide, Il giorno più lungo e tante, tante altre.

Un attore che ha prestato il proprio volto a un cinema di pancia, viscerale e intenso, legando a doppio filo la sua immagine a quella del Genere.
Sì, con la G maiuscola.

Ciao, Mel...

martedì 3 giugno 2008

I meravigliosi (e sexy) anni '30...

Sono un romantico, lo so...

Ultimamente, sto riguardando un sacco di vecchi film di genere che hanno per protagoniste procaci fanciulle più o meno conosciute. Ansanti, crudeli, indifese, in fuga, spietate, urlatrici, vestite, in lingerie... ma sempre e comunque bellissime.

Dopo un'attenta selezione fatta apposta per vOi - "O" apertissima, mi raccomando - ho raggruppato tre donzelle nate nei mitici anni '30 e divenute, chi per un motivo e chi per l'altro, autentiche icone del bel cinema che fu...

Al primo posto abbiamo lei:

Tura Satana, l'attrice feticcio del compianto Russ Meyer. L'aver interpretato Varla nel cultissimo Faster, Pussycat! Kill! Kill! la colloca di diritto nell'Olimpo delle più amate...
Tarantino ha dichiarato che "darebbe cinque anni della sua vita per poter lavorare con lei!". Non stento a crederlo...

Poi...

Barbara Steele, la "scream queen" per antonomasia. Chi non l'ha ancora vista nel capolavoro baviano La Maschera del Demonio si faccia un bell'esame di coscienza...

Last but not least (si scrive così?)...

Dyanne Thorne. La più cattiva. Dopo aver vestito i panni della "dolce" Ilsa (e frustato un cospicuo numero di corpi esanimi), ha deciso di abbandonare il set e trasferirsi in Nevada, dove gestisce tutt'ora una cappella matrimoniale con il marito...

Tutti i gusti son gusti...