venerdì 18 luglio 2008

Aiuuutoooo!!!


Scatole, scatolette, scatoloni...
Ultimamente non vedo altro.
'Sto cacchio di trasloco mi sta letteralmente prosciugando, senza contare gli impegni di lavoro... sono raddoppiati da quando faccio l'uomo di fatica su e giù per le strade di Cormano.
Il pc su cui sto scrivendo è appoggiato su una pila di Nathan Never inscatolati e la stramaledetta connessione a internet va e viene a seconda di come le gira. Bastarda!

So che sono ancora in debito di uno Slayer-report.
Arriverà il prima possibile.
Insieme a molte altre cose.

Nel frattempo vi lascio al messaggio (neanche troppo) subliminale di questo post. E' una succosa anticipazione sulle prossime uscite riguardanti il sottoscritto.
Riuscite a trovarlo?

martedì 1 luglio 2008

Hell & Back (2 di 2)...

Il secondo giorno del Gods of Metal comincia, per il sottoscritto, un po' in ritardo.
Stavolta l'organizzazione è esente da qualsiasi colpa; si è trattata di semplice precauzione.
Venerdì, infatti, l'esposizione ininterrotta al caldazzo infernale mi ha provocato alcune spiacevoli visioni notturne...
Nella fattispecie, un omino che voleva entrare nella mia stanza d'albergo calandosi da una botola accanto al lampadario e rumori di sconquassi (termo)nucleari provenienti dall'esterno...
Fatto sta che ho dormito poco e male, costretto com'ero a tuffare la testa sotto la doccia un'ora sì e l'altra anche.

Ad ogni modo, i gruppi che mi sono perso (senza particolare sofferenza) sono stati:
- Brain Dead (un plauso all'omaggio Jacksoniano ma... chi se li incula?)
- Stormlord (so solo che sono italiani...)
- Between the Buried & Me (ecchiccazzo sono?!?)
- The Dillinger Escape Plan (mai piaciuti...)

Quando, verso le 15:00, entro al Parco Nord, è il momento di fare sul serio...

At the Gates:

Ottima prestazione!
Il quartetto scandinavo parte a razzo, riproponendo quasi interamente il loro album capolavoro Slaughter of the Soul.
La voce graffiante e senza fronzoli di Tomas Lindberg accompagna impeccabilmente la proposta del gruppo, sferzando il pubblico che comincia subito a scaldarsi. Tra i brani degni di nota si segnalano Nausea, Terminal Spirit Disease, la terremotante Slaughter of the Soul e il conclusivo assalto all'arma bianca di Blinded by Fear (che potete gustarvi qui sotto grazie alla solerzia del popolo iutubbaro):



Testament:

Da lacrime.
Rivedere Chuck Billy in forma strepitosa dopo la grave malattia è un piacere e un sollievo. Era la prima volta che mi capitava di sentirli dal vivo e devo ammettere che sono davvero fenomenali. Peccato per la scaletta incentrata quasi esclusivamente sugli ultimi (banalotti) lavori. Mi aspettavo un ripescaggio in massa dal seminale The Legacy (C.O.T.L.O.D su tutte) e invece mi sono dovuto accontentare delle ottime Alone in the Dark e Apocalyptic City.



Comunque sia: gran bella esperienza!

Meshuggah:

Il peggio del peggio.
Che ci azzecca un gruppo del genere con Testament, Carcass e Slayer?
Per chi non li conoscesse, i Meshuggah sono un combo svedese specializzato in un insulso minestrone a metà strada tra Fear Factory, Slipknot e Machine Head (prendendo il peggio di tutti e tre, ovviamente). Riffoni grassi come la barba di Vinnie Paul, chitarre soliste fischianti e chi più ne ha più ne metta.
Meno male che si autodefiniscono Techincal Death Metal!
Convinti loro...

Carcass:

La storia del Grind sale sul palco alle 19:30 per più di un'ora di spettacolo incendiario.
Purtroppo l'accoglienza non è delle più calorose: probabilmente qualcuno avrebbe preferito un'intera giornata di Meshuggah!
Incuranti della tiepida reazione, i quattro demoni di Liverpool ci danno dentro come bestie, proponendo la crème de la crème. Da Reek of Putrefaction a Symphonies of Sickness, da Necroticism a Heartwork, fino ad arrivare a Swansong. Prima dei pezzi di commiato c'è spazio per un saluto ai fan italiani da parte dello sfortunato ex-drummer Ken Owen, colpito da grave malattia.
Poi è tempo di No Love Lost.



In grind we trust!

Una volta usciti di scena i Carcass è tempo di concentrarsi sugli headliner: i macellai californiani.
Lo show è stato talmente apocalittico da meritare un post a parte.
Sappiate solo che se il concerto degli Iron si è aggiudicato un bel nove, quello degli Slayer ha raggiunto la più completa magnificenza.

A presto per il resoconto!