domenica 20 giugno 2010

Sogni e ossessioni (post criptico e lagnoso per stomaci forti!)


Mou l’ha detto qualche mese fa, prima della partita contro il Barcellona.
“Per noi, vincere la Champions è un sogno. Per loro, un’ossessione…”

Io lo dico oggi, rallegrato da uno dei tanti casi che rendono la vita piacevole.
Uno di quei casi che ti rimangono dentro, nonostante tutto e tutti, che ti tengono compagnia e ti fanno incazzare (e ridere, e piangere, e urlare).
Non c’è nessuna logica nel loro continuo andirivieni, se non quella che decidiamo di affibbiargli, trasformandoli in ostacoli insuperabili.

Il mare non si ferma, non può, muoversi è nella sua natura.
E, prima si smette di fare a pugni con le onde, prima si ha modo di ammirarne la bellezza.

A volte, la città è magnifica da guardare attraverso il finestrino di un autobus.
Magari durante un acquazzone autunnale, perché no? Quando le luci degli stop si perdono in lontananza e i clacson accavallano le loro voci.
In quei momenti, da quel posticino privilegiato che abbiamo scelto come osservatorio, possiamo respirare vita a pieni polmoni, dimenticando dove siamo diretti e perché.
E’ allora che smettiamo di fuggire.
E cominciamo a viaggiare.

Oggi che i sogni sono diventati una parte integrante del mio lavoro, ho imparato a osservarli rimanendo sull’altura vicina.
A rispettarli.

Sono più belli quando non sanno che ci sei.







P.S.: E, comunque, seghe mentali a parte, l’Inter l’ha vinta quella cazzo di coppa!

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